Crowdfunding e crowdlending cosa sono?

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Il crowdfunding è una forma di finanziamento di progetti via internet. La comunicazione tra l'investitore e il beneficiario del capitale avviene tramite tale medium. Il ruolo di intermediario è svolto da una piattaforma di crowdfunding che è in grado non solo di mettere in contatto impresa e investitore, ma anche di finalizzare l’investimento. All'intermediario viene solitamente corrisposta una commissione per la transazione, solitamente definita come una percentuale dell'importo raccolto. 

Il termine "crowdfunding" può essere suddiviso in ulteriori categorie. Il principale criterio di distinzione tra le diverse forme di crowdfunding è il tipo di corrispettivo. Da un lato, questo può avere uno sfondo monetario: gli investitori ricevono una quota della società o partecipano al suo successo (“equity crowdfunding”) o ricevono un pagamento di interessi (“crowdlending”) per il capitale fornito. Anche il commercio di fatture in sospeso (“invoice trading”) è spesso considerato parte del crowdfunding. Il corrispettivo per sostenere una campagna di crowdfunding può essere anche non monetario; esempi di compenso sono prodotti o i servizi che vengono messi a disposizione dell’ investitore. Infine, è anche possibile che non vengano effettuati pagamenti diretti e misurabili per l'investimento effettuato ma donazioni a fondo perduto (“crowddonating”). 

Le campagne di crowdfunding offrono vantaggi sia finanziari che non finanziari a chi cerca capitali. Da un lato, la motivazione principale di chi cerca capitali è solitamente la necessità di finanziare un progetto e/o la crescita dell’ azienda. D'altra parte, il crowdfunding può offrire anche vantaggi non finanziari ad es. consentendo alle aziende di entrare in un dialogo diretto con i (potenziali) clienti e di ricevere così reazioni immediate. Un buon progetto può anche promuovere l'immagine di un fornitore o attirare l'attenzione su un progetto innovativo. Un altro vantaggio di una campagna di crowdfunding è che i promotori di un progetto possono dimostrare, attraverso una campagna di successo, che esiste un mercato per i loro prodotti o servizi (test di mercato). Infine, il crowdfunding può anche riuscire a trovare capitali per buone idee che di solito non si adattano al modello richiesto dai finanziatori tradizionali. 

Il nostro esperto Ruggero von Wedel ha di recente concluso il secondo round di finanziamento tramite crowdlending per una società svizzera con un terzo round in fase di finalizzazione. 

Gli abbiamo chiesto le sue considerazioni in merito: “Il crowdlending prevede il finanziamento di aziende attraverso prestiti (capitale di debito). In cambio del prestito, i prestatori ricevono il pagamento degli interessi, il cui ammontare dipende solitamente dal rischio del mutuatario. Per quanto riguarda l’ Italia, dal punto di vista contrattuale, il rapporto fra il prestatore e il soggetto finanziato si configura ai sensi degli articoli 1813 e seguenti del Codice Civile come un ‘contratto di mutuo’ per mezzo del quale una parte mette a disposizione dell’altra somme di denaro con la promessa da parte di quest’ultima di eseguirne il rimborso entro un certo periodo di tempo. Il ricorso al crowdlending è risultato utile per società, come il mio cliente, di piccole dimensioni che ricercano importi limitati (in genere da poche centinaia di migliaia di Euro fino a qualche milione, nel nostro caso circa Euro 750.000) e che, per svariati motivi (ma principalmente legati alla dimensione dell’ operazione) non riescono ad ottenere finanziamenti dai canali tradizionali bancari. Gli ulteriori principali vantaggi sono una procedura di valutazione del credito piu’snella, la possibilità – come nel nosto caso – di ripetere con round successivi l’ operazione di finanziamento e la velocità nell’ ottenimento dei fondi. Indubbiamente l’ azienda si puo’ rivolgere direttamente alla piattaforma di crowdlending. Il mio suggerimento è pero’ quello di rivolgersi ad esperti come noi per la preparazione della richiesta, la quale – seppur snella – richiede la presentazione di un business case e di un business plan aziendale coerente e ben strutturato. Inoltre noi ci rivolgiamo a piu’ piattaforme riuscendo a spuntare le migliori condizioni per i nostri clienti.”

Gli ultimi 12 mesi in Italia hanno visto una crescita del mercato di crowdfunding rispetto all’anno precedente, con € 430,60 milioni raccolti (+27,0%). I portali di crowdlending hanno contribuito nell’ultimo anno con € 102,44 milioni a imprese tramite portali generalisti, più € 83,15 milioni da portali specializzati nell’immobiliare (in buon aumento negli ultimi 6 mesi).

La novità rilevante per i prossimi mesi sarà l’implementazione del Regolamento (UE) 2020/1503 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding (European Crowdfunding Service Providers, ECSP) che introduce a partire da novembre 2021 nuovi adempimenti per il settore, rendendo più uniformi le norme fra portali equity e lending e favorendo l’operatività cross- border.

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